Gruppo Vulkan

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Gita didattica ragazzi :

“ALLA SCOPERTA DELLA MONTAGNA DIETRO CASA”

E’ una nuova iniziativa del Gruppo Vulkan, nata per cercare di riportare i giovani nella Val Rosandra e sul Carso Triestino a praticare tutte quelle attività, dalla speleologia all’arrampicata che hanno forgiato ed educato generazioni di ragazzi Triestini; attività viste come iniziazione all’alpinismo.
Si è osservato infatti che da anni i gruppi sportivi che si occupano di montagna lamentano una diminuzione delle iscrizioni, e la totale assenza di arrampicatori sulle pareti della Valle ne è una prova, per non parlare poi di tutte quelle presenze di contorno che la rendevano il “salotto buono” dell’alpinismo triestino.
Abbiano tentato così di far rivivere ai nostri giovani partecipanti quelle sensazioni che all’epoca, allora sedicenni o ventenni, ci hanno spinto sulle o nelle montagne del mondo.

DOMENICA 24 SETTEMBRE


13 ragazzi si sono presentati nel piazzale della vecchia stazione di S. Antonio – Moccò per dare il via, accompagnati da 12 soci Vulkan, ad una lunga serie (si spera) di gite didattiche dove la M.T.B. è il divertente vettore in un percorso storico nei più bei luoghi tra la Val Rosandra ed il Carso Triestino.
Dopo una breve introduzione da parte dell’ideatore di questa iniziativa Riccardo Segarich, la parola passa a Claudio Stori (istruttore di mtb) e dietro a lui si inizia a pedalare fino alla parete dei Falchi distante 2 km. Le biciclette vengono lasciate sulla vecchia ferrovia ed il gruppo si sposta sotto la famosa parete dove hanno arrampicato nomi famosi come Comici, Cozzolino e Dalla Porta Xidias; i ragazzi lo apprendono da Lorenzo Cadelli e Fabio Fabris che nei discorsi sulla storia dell’alpinismo “nostrano” e della Valle in generale ci mettono tutto il loro entusiasmo, alla fine una riflessione nasce spontanea: “siamo soli nella Valle!”
Appena fuori dalla prima galleria ci aspettano Andrea Orlini (Responsabile del Soccorso Alpino – stazione di Trieste) con altri 3 volontari che simulano un’operazione di soccorso in parete talmente realistica da far sussultare i ragazzi quando uno spezzone di corda viene tagliato per mettere in tiro il collegamento tra soccorritore e soccorso; UN ATTIMO DI VERA SUSPANCE!
La pedalata continua tra carrarecce, sentieri, sterrate e qualche inevitabile pezzo di asfalto. Passiamo a fianco dell’osservatorio astronomico, sotto il monte Concusso, per i boschi di Basovizza e quindi saliamo il sentiero del monte Gaia dove finalmente i ragazzi possono riposarsi nei pressi del confine agricolo di Gropada ascoltando Lorenzo Cadelli che, presa di nuovo la parola, fa conoscere a chi non la sa la storia della mitica gara – non gara sul sentiero 3, organizzata dal Marthon Club. Da anni la prima domenica di dicembre molti podisti e ciclisti si mettono alla prova, nel modo più sportivo, sull’Alta Via del Carso che parte da Pese ed arriva a Iamiano dopo 53 km e 1.500 m dsl.
Rapido rifornimento d’acqua alla fontana di Gropada e poi via verso la Grotta di Trebiciano dove Marco Petri (vice delegato regionale del Soccorso Speleo nonché attivo grottista) ci spiega tutte le fasi dell’esplorazione di questa famosissima grotta che portò alla scoperta del Timavo sotterraneo.
Sono le 13, la fame e la fatica cominciano a farsi sentire ma i nostri giovani amici hanno ancora voglia di pedalare. Decidiamo quindi di portarli sul percorso della “Grembanbike”, tradizionale gara del Gruppo Vulkan nell’ex campo carri di Banne, dove prima facciamo un po’ di didattica sulla mtb, poi via per veloci sterrati e ancora giù per la Scala delle Vacche fino a giungere alla degna conclusione presso la struttura dello SCI CAI ai 3 camini, dove ci attende il signor Pellegrini (creatore storico della pista di sci d’erba) e la nostra logistica con una fumante pasta al ragù per concludere questa bellissima giornata all’insegna dell’attività sportiva e non solo!
Un ringraziamento:
al Soccorso Alpino nelle persone di Andrea Orlini ed i volontari Gabriele, Andrea e Gianluigi;
a Marco Petri per la parte speleologica;
ai relatori Lorenzo Cadelli (Dusty), Claudio Stori (Caio) e Fabio Fabris (Alce);
agli accompagnatori Vulkan Christian, Ferruccio, Glavu, Andrea, Massimo, Marcello e Giovanni;
alla nostra logistica in questo caso composta da Adriana, Manu, Flavia e Sandra;
allo Sci CAI, ed in particolar modo a Pellegrino Pellegrini che ci ha messo a disposizione la struttura dei 3 camini;
E naturalmente un grazie a tutti i giovani parteciapanti Giulia, Marina, Silvia, Xenia, Ilaria, Marco, Karlo, Davide, Paolo, Niko, Roy, Alberto e Matteo che hanno reso possibile la realizzazione di questo piccolo grande progetto.

Riccardo Segarich

Clicca qui per vedere le foto della gita!



 

Trieste – Raduha 13/14/15 ottobre / 2006

OPERAZIONE VAMPI/RATAPLAZ

SCHEDA TECNICA

 

Prima tappa : Trieste – monte Krim , 111 km. 2000m. dislivello

TRIESTE – TREBICIANO – CONF. AGRICOLO – ORLEK – SEZANA – MERCE – POVIR – SENADOLE – SENOZECE – LAZE – SLAVINA – PIVKA – PALCJE – OTOK – DOLENJE JEZERO – CERKNICA – BEGUNJE – ZUPENO – RAKITNA – KRIM / CREAM

 

Seconda tappa : Monte Krim / Cream – Solcava , 126 km. 2000 m dislivello

KRIM – IG – SKOFLJCA – LIPOGLAV – JAVOR – BESNICA – JANCE – JEVNICA – SENOZETI – V. VAS – ZAGORICA – PRI DOLSKEN – JAVORSICA - VRHPOLJE – SELO PRI MOR – IMENJE – VIDEM – LUKOVIVA – CEPLJE – PRESERJE – LASNA – POTOK – SREDNJA VAS – MARCOVO – STUDENCA – PODLOM – PASSO VOLVLJEK – LUCE – SOLCAVA ( 126 km   2000 m. dsl, TOT 237 km   4000 m dsl + 700 DEL MONTE RADUHA )

 

 

Anche per questa ciclo alpinistica il percorso ่ stato preparato meticolosamente e con un paio di mesi di anticipo. Anche per i pernottamenti vengono fatte delle ricognizioni preventive in modo da garantire a chi pedala di trovare con sicurezza dove mangiare e dormire.

In questo caso specifico la prima notte abbiamo pernottato nel rifugio sul monte KRIM, ma siccome era di venerd์ abbiamo contattato il gestore per tempo perch้ tiene aperto solo il fine settimana.

Per quanto riguarda la seconda tappa abbiamo pernottato all’agriturismo GREGOR di SOLCAVA che per๒ normalmente chiude in settembre.

Per chi desiderasse ripetere il percorso si sconsiglia l’inverno e l’estate pieni.

Sconsigliamo i gruppi numerosi.

Considerazioni personali :

“ il pi๙ bel percorso progettato fino adesso, elegante, con la pi๙ alta percentuale di strade sterrate, il pi๙ lungo e faticoso ma con panorami sempre affascinanti .”

 

RICCARDO SEGARICH.

 

La prima mail ... del dopo gita :

Questa è stata un po la traversata dei record perchè con I suoi 230 km per quasi 5000 m di dislivello è stata di sicuro la più lunga , con una serie infinita di passi , con le pendenze più ignoranti, con la maggior percentuale di sterrato
( 80 % prima tappa, di 111 km , e 50 % nella seconda di 126 km ) , con le peggiori porcherie mangiate per strada ( è nato il mito de: VAMPI S KROMPIRJROM) , con un Kommissario Politiko al top de R.D.C. e con una novità:
non si è trattato di un escursione ma di una vera e propria indagine, ebbene sì , ora posso dirvi quasi tutto, eravamo in missione !

Comunque abbiamo anche rischiato grosso nella foresta di Rakitna nonostante la protezione della nostra mascotte che quest'anno era l'Opossum del Commissario Pavel Fosilovic.

a presto
Der President Rikardijevic Segarjonovic

Cliccate sulle icone delle fotografie.

 

Venerdì 13 ore 7.30 piazza di Trebiciano  , temperatura non proprio afosa dato il periodo ma va bene così almeno non si suda… .

Caffè di rito per chi arriva in anticipo e poi attesa dei ritardatari ma d'altronde non tutti possono arrivare primi ovvio no ?

Siamo in sei ma non ci scomponiamo anzi partiamo e via a passare il valico agricolo di Trebiciano  per ritrovarsi a Orle già in Slovenia . Il President traccia la rotta un po’ a naso e riusciamo a percorrere dei bei posti con ottimi sterrati senza traffico dietro Sezana verso Merce , Povir ,Senadole ,scavalcando l’autostrada e giungendo così a Senosece  dove ci sembra doveroso farsi una “Lasko” per festeggiare i primi 40 km percorsi .
L’aria rimane freddina grazie a un Borinetto quasi galiardo , non resta che proseguire anche perché
“el sol magna le ore” .
Da Senosece per ripida rampa sterrata arriviamo a Laze dove salutiamo “Mario”  beatamente
disteso in un prato… .
Proseguimmo per un ottimo sterrato in falsopiano arrivando a Slavina   e poi , per campagne arate evitiamo Pivka puntando a Klenik e poi a Palcje da dove inizia un altro sterrato che sale costeggiando la dorsale della Sveta Trojica . Scolliniamo dopo aver mangiato un po’ di polvere offerta dai ” locals ” puntando al Cerknisko Polje . Di acqua c’è né abbastanza per far delle belle foto e poi velocemente puntare a Cerknica per un pranzo più che meritato.

Vampi sa krompirom recita il menù del giorno , ovviamente condito con l’immancabile “Lasko “  . Pasto ottimo e abbondante per uomini rudi avezzi alle intemperie e alle fatiche solo un femminiello si sarebbe lamentato del mitico piatto a base di trippe e patate , solo qualche smorfia più di perplessità e giù a ingurgitare la pozione atomica !
Il propellente naturale così acquisito si trasformava rapidamente in materia reattiva e gassosa per cui Begunje veniva raggiunta in un lampo e da là , avanti a raggiunger Gorenje Otave per dopo riprender finalmente
in discesa a Rakitna  . Altra sosta nei pressi del laghetto , inizia a tramontare ma siamo sereni tanto il pericolo da queste parti si manifesta dopo le 22.oo sotto forma di orsi o altri bifidi animaletti del bosco . Per i ritardatari un eloquente cartello  spiega cosa può succedere … ! Dall’ultimo ristoro ancora un paio di km su asfalto e poi gli ultimi 8 da fare con gran calma fortunatamente su un fondo abbastanza civile . Al tramonto siamo tutti in rifugio in cima al Krim ( 1107 mt )  . Gambe stanche per un totale di 110,5 km percorsi ( da Trieste ) , non resta che cenare pasteggiando con vino rosso . La notte passerà tranquilla in uno stato di piacevole semincoscienza dovuta alle continue emissioni metano/etiliche emesse all’unanimità !

Sabato 14 sveglia tranquilla mentre fuori soffia il vento e i wurstel ci fanno compagnia per colazione , ci accomiatiamo dal gestore del rifugio e lo ringraziamo per l’ottimo trattamento . Ora si scende verso Ig percorrendo una quindicina di km in discesa , l’aria e fredda e ci fa pedalare veloci alla volta di Skofljca da dove ci addentriamo per un tratto su percorso ignoto , saliscendi fastidiosi che decidiamo di interrompere dopo una trentina di km percorsi per concederci una “ Lasko ” con Palacinke . Le gambe cominciano ad esser stanche e ci mancano ancora 90 km … !
Bisogna proseguire sempre su percorso a saliscendi verso Podlipoglav , Javor , Jance  e alfine Senozeti . Siamo a metà percorso , urge un’altra “Lasko” da bersi appena passata la Sava attraverso un ponte di legno . Il percorso molto estetico ma impegnativo con tanti piccoli GPM ci ha costretto a una lotta “ casa per casa ” con continui strappi e scollinamenti . Si comincia a veder tutti i personaggi del Presepio , qualcuno propone di radiar Atos colpevole di aver creato un mostro di percorso comunque bellissimo . Ma basta guardar sulle nostre maglie come si chiama il nostro gruppo per ripartir compatti al grido di “ smrt ulise “ .
Ma per poco visto che ci attende un'altra “ bonomea ” in macadam da percorrere stringendo i denti con le chiappe in fiamme .Velika Vas , poi Krizevska Vas , Javorsica , Vrhpolje , Imene , Lukovica , passano i km molto lentamente mentre il tramonto si avvicina . Bisogna stringer i denti e proseguire nonostante la stanchezza . Avanti per superare l’ennesimo GPM e giungere finalmente a Potok dove ci dissetiamo : fatti 90 km , ne restano altri 30 da fare con in mezzo altri 600 mt di dislivello . Beviamo per dimenticare e ripartiamo muti e con le gambe di legno verso l’ultimo Golgota . Ultimo assalto , il Presidente  sfodera la pompa e grida : “ o Vulkan o Morte “ . Avanti , sguardo basso a spinger chi i pedali , chi la bici , l’altimetro scorre lento ma inesorabile e alla fine quando il tramonto è già un bel ricordo siamo al passo di Volovjek a 1029 mt . Indossiamo tutti i vestiti a disposizione , ora ci attende una fredda discesa al buio rischiarata solo dalle nostre luci di posizione , una manciata di led per far strada a 6 desperados che si gettano nell’oscurità verso un paese che per ironia della sorte si chiama Luce . Percorsa tutta la vallata riprendiamo fiato redarguendo per l’ennesima volta Giovanni che regolarmente sbaglia bivio… ma la meta ora non è lontana .
Ancora 10 km verso Solcava in leggera salita , con oramai un susseguirsi di visioni mistiche e canti elfici . Se Dio vuole si giunse così all’agognato agritur da Gregorc dove ci attendevano Paolo e Sara . L’orologio della chiesa batteva le 20.00 .
Non restava che lavarsi la polvere , cambiarsi e finalmente mangiare dopo 120,5 km moltooo severi ma veramente stupendi .
Il sonno dei giusti ci avvolse fino mattina .

Domenica 15 colazione abbondante grazie al sacrificio dell’ennesimo suino , di bici non si parla più ! Percorriamo in auto lo sterrato fino alla malga Bukovnik   e da là partiamo prima al rifugio Koca na Grohatu  e poi alla volta della cima del Raduha . Stefano , Paolo e Giovanni sbagliano , dopo 50 mt dal parcheggio , il sentiero giusto , ma come recita l’adagio antico : “ chi no ga testa ga gambe 2 e cosi ci ritorviamo sulla sella di Durce da dove in meno di un’ ora siamo in vetta  . Merenda e foto di rito per poi ridiscendere a valle con l’unico scopo di trovar un posto degno dove festeggiar la “ gitina ” in degna maniera .

Partecipanti :
Riki , Fox , Atos , Duretto , Giovanni , Stefano , Paolo e Sara .

 

SPECIALE INDAGINE

COMPLOTTI POLITICAL MUSICALI E TRIANGOLAZIONI MONTANARE

Nel 1965 il Maresciallo Tito invitò Diana Ross a fare un escursione sui monti
Velebit per mostrare alla famosa cantante, che si trovava in Jugoslavia per un tour , quella meravigliosa catena appena sopra le isole dalmate.
Questa, appena vide un pinnacolo di pietra poco distante chiese al leader Jugoslavo che nome avesse quella strana montagna.
“STAP !” rispose Tito. “WONDERFUL !” esclamò la Ross.
Pochi mesi dopo usciva il singolo: “ STAP ! IN THE NAME OF LOVE”, poi modificato dal produttore discografico in: “ STOP ! IN THE NAME OF LOVE”.
La montagna dove Diana ebbe l’ispirazione, il monte Panos, poco tempo dopo venne trasformata in base militare radar.
Un paio d’anni più tardi , siamo nel 1967, il maresciallo invitò un altro giovane talento emergente, Eric Clapton, su una montagna vicino Lubiana per un concerto.
Su questa vetta senza nome incisero il famoso “WHEELS OF FIRE” e la montagna prese il nome dal gruppo : “CREAM” poi trasformato in KRIM che è la denominazione corrente.
Anche questa montagna pochi mesi dopo verrà trasformata in base militare radar.
Passiamo ora in una zona poco distante; il GORSKI KOTAR.
Al centro di questa regione montagnosa alle spalle di Fiume/Rijeka c’è una catena sui 1200 metri contraddistinta da vari pinnacoli calcarei che escono prepotentemente dalla foresta.
Uno di questi è nominato “GUSLICA” che è un tipico strumento musicale croato.
Anche questa montagna ospita la medesima base militare radar del Krim /Cream e del Panos.
Nell’aprile del 2005 il Gruppo Vulkan si trovava nella catena dei VELEBIT e precisamente il giorno prima dell’ascesa prevista sulla montagna ispiratrice di Diana viene sabotata la telecamera ufficiale del gruppo che, guarda caso, era appena transitato per il Gorski Kotar.
Si pensava ad una sconsiderata azione dei Estreme Mega Bike, un gruppo di ciclisti estremisti, ma le indagini ora hanno preso un’altra direzione ed un primo sospetto si è tramutato in certezza. Ecco il perché di questa Trieste / Raduha, è servita per raccogliere ancora qualche dettaglio, e se la triangolazione prevista per questo inverno darà i suoi frutti allora potremo divulgare il risultato della nostra indagine.
Qualcosa alla fine degli anni 60 era stato preparato per ribaltare gli equilibri in Europa ma non è stato messo in pratica ! Perché ?
Erano veramente basi radar ? Ne esiste una quarta ?
L’indagine continua.

Vostro
Rixarri Segardoa
Hanno collaborato nella ricerca:
K:P: Pavel Fosilovic
Steven Mezzeria
Athos
Sarah
Paul Maciste
Ray Durell
Giovanìn Sbregacredenze

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