Trieste –
Raduha 13/14/15 ottobre / 2006
OPERAZIONE VAMPI/RATAPLAZ
SCHEDA
TECNICA
Prima
tappa : Trieste monte Krim , 111 km. 2000m. dislivello
TRIESTE
TREBICIANO CONF. AGRICOLO ORLEK SEZANA MERCE POVIR SENADOLE
SENOZECE LAZE SLAVINA PIVKA PALCJE OTOK DOLENJE JEZERO
CERKNICA BEGUNJE ZUPENO RAKITNA KRIM / CREAM
Seconda
tappa : Monte Krim / Cream Solcava , 126 km. 2000 m dislivello
KRIM
IG SKOFLJCA LIPOGLAV JAVOR BESNICA JANCE JEVNICA SENOZETI
V. VAS ZAGORICA PRI DOLSKEN JAVORSICA - VRHPOLJE SELO PRI
MOR IMENJE VIDEM LUKOVIVA CEPLJE PRESERJE LASNA POTOK
SREDNJA VAS MARCOVO STUDENCA PODLOM PASSO VOLVLJEK LUCE
SOLCAVA ( 126 km 2000 m. dsl, TOT 237 km 4000
m dsl + 700 DEL MONTE RADUHA )
Anche per questa ciclo alpinistica
il percorso ่ stato preparato meticolosamente e con un paio di mesi
di anticipo. Anche per i pernottamenti vengono fatte delle ricognizioni
preventive in modo da garantire a chi pedala di trovare con sicurezza
dove mangiare e dormire.
In questo caso specifico la
prima notte abbiamo pernottato nel rifugio sul monte KRIM, ma siccome
era di venerd์ abbiamo contattato il gestore per tempo perch้ tiene
aperto solo il fine settimana.
Per quanto riguarda la seconda
tappa abbiamo pernottato allagriturismo GREGOR di SOLCAVA che per๒
normalmente chiude in settembre.
Per chi desiderasse ripetere
il percorso si sconsiglia linverno e lestate pieni.
Sconsigliamo i gruppi numerosi.
Considerazioni personali :
il pi๙ bel percorso progettato
fino adesso, elegante, con la pi๙ alta percentuale di strade sterrate,
il pi๙ lungo e faticoso ma con panorami sempre affascinanti .
RICCARDO SEGARICH.
La prima mail ... del dopo
gita :
Questa è stata un po la traversata
dei record perchè con I suoi 230 km per quasi 5000 m di dislivello
è stata di sicuro la più lunga , con una serie infinita
di passi , con le pendenze più ignoranti, con la maggior percentuale
di sterrato
( 80 % prima tappa, di 111 km ,
e 50 % nella seconda di 126 km ) , con le peggiori porcherie mangiate
per strada ( è nato il mito de: VAMPI S KROMPIRJROM) , con un
Kommissario Politiko al top de R.D.C. e con una novità:
non si è trattato di un escursione ma di una vera e propria indagine,
ebbene sì , ora posso dirvi quasi tutto, eravamo in missione
!
Comunque abbiamo anche rischiato grosso nella foresta di Rakitna nonostante
la protezione della nostra mascotte che quest'anno era l'Opossum del
Commissario Pavel Fosilovic.
a presto
Der President Rikardijevic Segarjonovic

Cliccate sulle icone delle fotografie.
Venerdì 13 ore 7.30 piazza di
Trebiciano
, temperatura non proprio afosa dato il periodo ma va bene così
almeno non si suda… .
Caffè di rito per chi arriva in
anticipo e poi attesa dei ritardatari ma d'altronde non tutti possono
arrivare primi ovvio no ?
Siamo in sei ma non ci scomponiamo anzi
partiamo e via a passare il valico agricolo di Trebiciano
per ritrovarsi a Orle già in Slovenia . Il President traccia
la rotta un po’ a naso e riusciamo a percorrere dei bei posti
con ottimi sterrati senza traffico dietro Sezana verso Merce , Povir
,Senadole ,scavalcando l’autostrada e giungendo così a
Senosece
dove ci sembra doveroso farsi una “Lasko” per festeggiare
i primi 40 km percorsi .
L’aria rimane freddina grazie a un Borinetto quasi galiardo ,
non resta che proseguire anche perché
“el sol magna le ore”
.
Da Senosece per ripida rampa sterrata arriviamo a Laze dove salutiamo
“Mario”
beatamente
disteso in un prato… .
Proseguimmo per un ottimo sterrato in falsopiano arrivando a Slavina
e poi , per campagne arate evitiamo Pivka puntando a Klenik e poi a
Palcje da dove inizia un altro sterrato che sale costeggiando la dorsale
della Sveta Trojica . Scolliniamo dopo aver mangiato un po’ di
polvere offerta dai ” locals ” puntando al Cerknisko Polje
. Di acqua c’è né abbastanza per far delle belle
foto e poi velocemente puntare a Cerknica per un pranzo più che
meritato.
Vampi sa krompirom recita il menù
del giorno , ovviamente condito con l’immancabile “Lasko
“
. Pasto ottimo e abbondante per uomini rudi avezzi alle intemperie e
alle fatiche solo un femminiello si sarebbe lamentato del mitico piatto
a base di trippe e patate , solo qualche smorfia più di perplessità
e giù a ingurgitare la pozione atomica !
Il propellente naturale così acquisito si trasformava rapidamente
in materia reattiva e gassosa per cui Begunje veniva raggiunta in un
lampo e da là , avanti a raggiunger Gorenje Otave per dopo riprender
finalmente
in discesa a Rakitna . Altra sosta nei pressi del laghetto
, inizia a tramontare ma siamo sereni tanto il pericolo da queste parti
si manifesta dopo le 22.oo sotto forma di orsi o altri bifidi animaletti
del bosco . Per i ritardatari un eloquente cartello spiega cosa
può succedere … ! Dall’ultimo ristoro ancora un paio
di km su asfalto e poi gli ultimi 8 da fare con gran calma fortunatamente
su un fondo abbastanza civile . Al tramonto siamo tutti in rifugio in
cima al Krim ( 1107 mt )
. Gambe stanche per un totale di 110,5 km percorsi ( da Trieste ) ,
non resta che cenare pasteggiando con vino rosso . La notte passerà
tranquilla in uno stato di piacevole semincoscienza dovuta alle continue
emissioni metano/etiliche emesse all’unanimità !
Sabato 14 sveglia tranquilla
mentre fuori soffia il vento e i wurstel ci fanno compagnia per colazione
, ci accomiatiamo dal gestore del rifugio e lo ringraziamo per l’ottimo
trattamento . Ora si scende verso Ig percorrendo una quindicina di km
in discesa , l’aria e fredda e ci fa pedalare veloci alla volta
di Skofljca da dove ci addentriamo per un tratto su percorso ignoto ,
saliscendi fastidiosi che decidiamo di interrompere dopo una trentina
di km percorsi per concederci una “ Lasko ” con Palacinke
. Le gambe cominciano ad esser stanche e ci mancano ancora 90 km …
!
Bisogna proseguire sempre su percorso a saliscendi verso Podlipoglav ,
Javor , Jance
e alfine Senozeti . Siamo a metà percorso , urge un’altra
“Lasko” da bersi appena passata la Sava attraverso un ponte
di legno . Il percorso molto estetico ma impegnativo con tanti piccoli
GPM ci ha costretto a una lotta “ casa per casa ” con continui
strappi e scollinamenti . Si comincia a veder tutti i personaggi del Presepio
, qualcuno propone di radiar Atos colpevole di aver creato un mostro di
percorso comunque bellissimo . Ma basta guardar sulle nostre maglie come
si chiama il nostro gruppo per ripartir compatti al grido di “ smrt
ulise “ .
Ma per poco visto che ci attende un'altra “ bonomea ” in macadam
da percorrere stringendo i denti con le chiappe in fiamme .Velika Vas
, poi Krizevska Vas , Javorsica , Vrhpolje , Imene , Lukovica , passano
i km molto lentamente mentre il tramonto si avvicina . Bisogna stringer
i denti e proseguire nonostante la stanchezza . Avanti per superare l’ennesimo
GPM e giungere finalmente a Potok dove ci dissetiamo : fatti 90 km , ne
restano altri 30 da fare con in mezzo altri 600 mt di dislivello . Beviamo
per dimenticare e ripartiamo muti e con le gambe di legno verso l’ultimo
Golgota . Ultimo assalto , il Presidente
sfodera la pompa e grida : “ o Vulkan o Morte “ . Avanti ,
sguardo basso a spinger chi i pedali , chi la bici , l’altimetro
scorre lento ma inesorabile e alla fine quando il tramonto è già
un bel ricordo siamo al passo di Volovjek a 1029 mt . Indossiamo tutti
i vestiti a disposizione , ora ci attende una fredda discesa al buio rischiarata
solo dalle nostre luci di posizione , una manciata di led per far strada
a 6 desperados che si gettano nell’oscurità verso un paese
che per ironia della sorte si chiama Luce . Percorsa tutta la vallata
riprendiamo fiato redarguendo per l’ennesima volta Giovanni che
regolarmente sbaglia bivio… ma la meta ora non è lontana
.
Ancora 10 km verso Solcava in leggera salita , con oramai un susseguirsi
di visioni mistiche e canti elfici . Se Dio vuole si giunse così
all’agognato agritur da Gregorc dove ci attendevano Paolo e Sara
. L’orologio della chiesa batteva le 20.00 .
Non restava che lavarsi la polvere , cambiarsi e finalmente mangiare dopo
120,5 km moltooo severi ma veramente stupendi .
Il sonno dei giusti ci avvolse fino mattina .
Domenica 15 colazione abbondante
grazie al sacrificio dell’ennesimo suino , di bici non si parla
più ! Percorriamo in auto lo sterrato fino alla malga Bukovnik
e da là partiamo prima al rifugio Koca na Grohatu
e poi alla volta della cima del Raduha . Stefano , Paolo e Giovanni sbagliano
, dopo 50 mt dal parcheggio , il sentiero giusto , ma come recita l’adagio
antico : “ chi no ga testa ga gambe 2 e cosi ci ritorviamo sulla
sella di Durce da dove in meno di un’ ora siamo in vetta
. Merenda e foto di rito per poi ridiscendere a valle con l’unico
scopo di trovar un posto degno dove festeggiar la “ gitina ”
in degna maniera .
Partecipanti
:
Riki , Fox , Atos , Duretto , Giovanni , Stefano , Paolo e Sara .
SPECIALE
INDAGINE
COMPLOTTI
POLITICAL MUSICALI E TRIANGOLAZIONI MONTANARE
Nel 1965 il Maresciallo
Tito invitò Diana Ross a fare un escursione sui monti
Velebit per mostrare alla famosa cantante, che si trovava in Jugoslavia
per un tour , quella meravigliosa catena appena sopra le isole dalmate.
Questa, appena vide un pinnacolo di pietra poco distante chiese al leader
Jugoslavo che nome avesse quella strana montagna.
“STAP !” rispose Tito. “WONDERFUL !” esclamò
la Ross.
Pochi mesi dopo usciva il singolo: “ STAP ! IN THE NAME OF LOVE”,
poi modificato dal produttore discografico in: “ STOP ! IN THE NAME
OF LOVE”.
La montagna dove Diana ebbe l’ispirazione, il monte Panos, poco
tempo dopo venne trasformata in base militare radar.
Un paio d’anni più tardi , siamo nel 1967, il maresciallo
invitò un altro giovane talento emergente, Eric Clapton, su una
montagna vicino Lubiana per un concerto.
Su questa vetta senza nome incisero il famoso “WHEELS OF FIRE”
e la montagna prese il nome dal gruppo : “CREAM” poi trasformato
in KRIM che è la denominazione corrente.
Anche questa montagna pochi mesi dopo verrà trasformata in base
militare radar.
Passiamo ora in una zona poco distante; il GORSKI KOTAR.
Al centro di questa regione montagnosa alle spalle di Fiume/Rijeka c’è
una catena sui 1200 metri contraddistinta da vari pinnacoli calcarei che
escono prepotentemente dalla foresta.
Uno di questi è nominato “GUSLICA” che è un
tipico strumento musicale croato.
Anche questa montagna ospita la medesima base militare radar del Krim
/Cream e del Panos.
Nell’aprile del 2005 il Gruppo Vulkan si trovava nella catena dei
VELEBIT e precisamente il giorno prima dell’ascesa prevista sulla
montagna ispiratrice di Diana viene sabotata la telecamera ufficiale del
gruppo che, guarda caso, era appena transitato per il Gorski Kotar.
Si pensava ad una sconsiderata azione dei Estreme Mega Bike, un gruppo
di ciclisti estremisti, ma le indagini ora hanno preso un’altra
direzione ed un primo sospetto si è tramutato in certezza. Ecco
il perché di questa Trieste / Raduha, è servita per raccogliere
ancora qualche dettaglio, e se la triangolazione prevista per questo inverno
darà i suoi frutti allora potremo divulgare il risultato della
nostra indagine.
Qualcosa alla fine degli anni 60 era stato preparato per ribaltare gli
equilibri in Europa ma non è stato messo in pratica ! Perché
?
Erano veramente basi radar ? Ne esiste una quarta ?
L’indagine continua.
Vostro
Rixarri Segardoa
Hanno collaborato nella ricerca:
K:P: Pavel Fosilovic
Steven Mezzeria
Athos
Sarah
Paul Maciste
Ray Durell
Giovanìn Sbregacredenze
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dati...
Segue
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