Con partenza alle ore 06.00 dalla Scala Reale posta
sul bacino antistante
Piazza Unità d'Italia a Trieste, tre Vulkan (Caio Stori, Franz
Zompicchiatti
ed Andrea Visentin) accompagnati da Riki (fino a Cormons) e Daniele
Fontanot
(www.mathitech.it) assieme a Claudio Donà in sella ad un tandem
fino a
Cividale, hanno portato a termine l'operazione coprendo l'intero percorso
in 10 ore ca. (soste comprese). Il percorso, interamente su asfalto
e con
partenza appunto da Trieste, si è sviluppato attraverso Monfalcone,
Gradisca, Cormons, Cividale, Passo della Stupizza, Kobarid, Bovec, Log
Pod
Mangrtom, concluso dopo 145 Km. a quota 1906 mt. del Rifugio del M.te
Mangart in Slovenija.
Accompagnati da un tempo ideale (giornata soleggiata ed aria rinfrescata
dal
temporale della notte precedente) si è percorso il primo tratto
da Trieste a
Bovec (ca. 450 m.s.l.m.)
con buona gamba e velocità media attorno ai 25 Km/h e pendenze
medie fino ad
un massimo dell'1%. Due brevi soste a Cormons e Kobarid, più
lunga a Log Pod
Mangrtom (dopo ca. 130 Km. e 750 mt. ca. di dislivello superati) , prima
del
tratto finale di strada fino al rifugio , con prime e consistenti avvisaglie
di stanchezza muscolare (gambe dure per Andrea) che arranca, mentre
Caio
avanza in salita danzando sui pedali, e Franz inesorabile lo segue a
breve
distanza. Sulla rampa finale , che staccandosi dalla strada principale
per il
Predil porta al rifugio del M.te Mangart , (ca. 9,0 Km. di salita durissima)
visto il diverso ritmo dei tre , il freddo e la pioggia leggera ma insistente
si concorda che ognuno salga con il proprio ritmo fino al rifugio per
evitare inutili raffreddamenti in caso di attese prolungate e rimanendo
in
contatto telefonico in caso di necessità. Caio e Franz partono,
il primo lo
rivedrò in rifugio davanti ad una minestrone fumante , mentre
Franz lo
intravedo a circa metà salita con difficoltà di pedalata
- ERA IN PREDA AD
UNA CRISI NERA DI FAME. Non faccio tempo a togliere dallo zaino una
barretta
energetica che è gia sbranata (e giuro di non aver visto la fine
che fatto
la confezione) poi dopo qualche centinaio di metri pedalati assieme
sotto la
pioggia ed il freddo ecco sbucare da dietro le spalle la provvidenza
per
Franz , la vettura di Glavu e Roberta che con incredibile puntualità
salivano
al rifugio , con tra le altre cose , panini, bibite, etc. una vera e
propria
manna per Franz che ha così potuto rifocillarsi. Lo lascio banchettare
e
proseguo. La salita non sembra finire mai , le rampe tra i tornanti
(14)
salgono inesorabilmente e si riesce a recuperare fiato solo in alcune
delle
(5) gallerie. Comincio a contare a ritroso sia le une che le altre per
non
pensare alla fatica , mentre la strada continua a salire togliendo sempre
piu'
il fiato , il ritmo cala , ma non è finità quì
il terrificante deve ancora
arrivare. Ca. 250 mt. dopo l'uscita della 5 galleria si stacca la rampa
finale che con il suo bel 22% porta al rifugio. BESTIALE !!! - LE GAMBE
URLANO PIETA' MA ALL'URLO "VULKAN" aggredisco questi ultimi
250 mt. di rampa
che paiono non finire mai e poi stramazzo sfinito sul tavolo all'interno
del
rifugio.
Dopo ca. un 10 minuti arriva anche Franz ed assieme a Caio finalmente
festeggiamo l'impresa. PAZZESCO !! UN' IMPRESA straordinariamente bella
e
gratificante , con due compagni d'avventura eccezzionali.
Veniamo ora ai meri dati di percorrenza:
145 Km., 8 ore e 15 minuti di effettiva percorrenza in bici , 2000 mt.
di
dislivello superati di cui gli ultimi 1250 ca. da Log Pod Mangrtom al
Rifugio del M.te Mangart su 25 km. con pendenze oscillanti dal 5% al
22%,
sotto una pioggia leggera, che tra nuvole basse e freddo ci ha scortati
fino
al rifugio. Velocità media da Trieste a Bovec mantenuta sui 25
Km/h. ,
complessiva di 17,5 Km/h. Il tratto finale di salita, che staccandosi
dalla
strada principale per il Predil porta al rifugio del M.te Mangart è
stato
portato a termine in 1 ora e 45 minuti (TERRIFICANTE ! ma se portato
a
totale compimento straordinariamente GRATIFICANTE).
Il raggiungimento della vetta del Monte Mangart , vista l'ora tarda
la
stanchezza ed il tempo inclemente , viene spostata al giorno dopo. Alla
sera
ci raggiungono in rifugio, oltre a Glavu e Roberta anche Giovànni
, Tiziana e Paolo . Il giorno
seguente, domenica 27 agosto sono in vetta tutte le
persone citate tranne il sottoscritto per dolori vari non smaltiti durante
la notte.
Ciao
Andrea Visentin


Relazione di Caio :
Il VULKAN ha colpito ancora
Sabato 26 , partenza alle ore 06.00am dal molo Audace a cavallo delle
nostre fide MATHITECH !
Obbiettivo : Il rifugio Sloveno sotto la cima del monte Mangart con
un dislivello totale di 1900 m. di cui 1600 solo negli ultimi 30 km.
I RAIDERS ON THE STORM (pioggia quasi continua da Bovec in poi ) erano
:
Franz e Caio già avezzi a questo genere di gite , e Andrea alla
sua prima esperienza di questo tipo. Alla partenza da Trieste e fino
a Cividale, siamo stati accompagnati a colpi di pedale nientepopodimeno
che da “ Capitan Riki “ che inforcava la mitica Bolsevik
2005 da strada e da Daniele Mathitech con l’amico Claudio a bordo
di un bellissimo tandem.
Lungo la strada la folla entusiasta acclamava al nostro passaggio al
grido di : “ VULKAN , VULKAN ! “
Sabato sera , al rifugio , ci raggiungevano in automobile Glavu e Roberta
, Paolo Maciste , Giovanni “ senza fondo ” e la sua morosa
Tiziana con i nostri bagagli.
Cena a base di pasta , strucoli e una Portaerei di birra , il tutto
condito dalla nostra soddisfazione e allegria. A seguire una notte fredda
e disturbata dai “ ruggiti intestinali ” di noi tutti.
Domenica 27: sveglia con comodo e salita per alcuni alla vetta del M.te
Mangart ( m.2670) lungo la ferrata slovena. Il tempo non era dei migliori,
piovigginava e la nebbia ci precludeva qualsiasi visuale , ma la volontà
di completare il nostro progetto da 0 m. sul livello del mare a 2700
m. della cima è stata vincente!
Qualche leggera difficoltà di orientamento per Caio e Franz sulla
via del ritorno a causa della nebbia, ma poi tutto è filato liscio.
Un MEGAGRAZIE a tutti , ma soprattutto a Glavu, Roberta, Giovanni e
Tiziana per il loro insostituibile aiuto logistico.
Alla prossima “VULKAN” , sempre più in alto !!!
Vostro Caio Bike
N.B. una nota a parte per Andrea Visentin che , grazie alla sua volontà
, ha superato se stesso !

