Venerdì 27 ottobre
, finalmente si riparte , dopo la Velebit Express ecco una nuova
gita Vulkan . Morale alle stelle anche se ognuno di noi per non
perdere l'abitudine si presenta con lo zaino d'ordinanza all'Obelisco
punto di partenza della 338. Caffè d'obbligo in bar Vatta
a Opicina e via a Monrupino per entrare in Slovenia . I primi
km passano veloci grazie alle gambe ancora fresche ed allenate
.In sequenza passiamo Duttoliano ,Comeno (con annessa visita guidata
alla casa di Lele) Skrbina ,puntando poi alla Zelezna vrata con
alla nostra sinistra il monte Trstelj.Da qua un po' di sterrato
e via verso Nova Gorica dove Roby (new entry del gruppo) ci porta
attraverso un'incredibile pista ciclabile tra Italia e Slovenia
facendoci rivivere un'atmosfera tipo "muro di Berlino"
fino al valico pedonale di Kasyìtanjevica .Di nuovo in
Italia dove Davide compera una specialità goriziana i famosi
"Fighi coi vermi".Altro caffettino , messa a punto del
foto aparat del Presidente e comincia il golgota ovvero l'assalto
al Sabotino lungo una strada spacca polmoni al 25% , ognuno si
arrangia come può e alla fine il gruppo si ricompatta per
raggiungere la vetta con le bici spinte a mano. Nessun controllo
, panorama stupendo su posti bellissimi resi tristi dalla stupidità
umana. Avanti fino a una ex caserma di graniciari per un'altra
sosta doverosa. Il tempo si mette maluccio così riprendiamo
puntando a Gonjaqce e da li a Korada per un sterrato in salita
dove la mancanza d'acqua smorza un po' l'allegria a Christian.
Teniamo duro fino a Lig dove ci dissetiamo con le bibite acquistate
in un piccolo negozio del paesino. Minaccia pioggia , quindi avanti
a Kambresco per asfalto e poi sterrato fangoso fino a Srednje.
La stanchezza si fa sentire e qui inizia l'ultima salita per raggiungere
il confine. Lenti ma inesorabili con la baionetta innestata sulla
pompa della bici si parte all'assalto verso le bottiglie del rifugio
Solaria. Fine della salita , una sbarra bianca,rossa e blu chiusa
e incustodita è l'ultimo ostacolo. Pochi metri e dal tetro
e umido paesaggio giriamo l'angolo e ci troviamo in una piana
solare con sullo sfondo il Matajur. Ora di cena , prima una doccia
e poi giù in sala a mangiare e bere soprattutto bere. Alla
fine dopo un documentario sul Duce tutti a dormire.
Sabato 28 ottobre ,merendo , foto di gruppo e via sotto gli occhi
minacciosi dei pupi cosmonautici parcheggiati in un prato attiguo
al rifugio da qualche artista fulminato. Si ripassa il confine
sempre incustodito e si spunta in salita a Livek , strada che
poi si mette in falsopiano con bei paesaggi sul Krn (prossima
gita Vulkan) e il Kanin già bianco di neve alle quote alte.
Dopo tanto salire inizia una discesa da moto GP per arrivare a
Idsko dopo aver fumato 900 metri di dislivello e i freni. Veloci
a Caporetto dove ci attende Betty. Merenda e acquisti ora ci attende
lo Stol imponente pratone inclinato che non molla un attimo. Dopo
Caporetto si passa per Staro Selo e da lì a Borjana in
salita asfaltata fino a Sedlo dove perdiamo al bivio Lele (poi
recuperato da Giovanni). Da qua inizia il calvario , tanti km
di sterrato a volte ignorante confortato solo da alcune panchine
sui tornanti : Se Dio vuole arriviamo alla fine della salita a
far merenda per ricompattarsi. Inizia una discesa grifagna che
befferà il Commissario a 20 metri dall'asfalto procurandogli
una rovinosa caduta con danni e contusioni varie. Confine con
l'Italia , ora si punta a Uccea e da lì alla val Resia
peccato ci sia ancora una salita tanto per cambiare. 9 km fino
a sella Carnizza e da là stanchi e infreddoliti giù
letteralmente in picchiata per raggiungere finalmente Prato di
Resia dopo però ancora una salitina.... , Betty rasenta
lo stoicismo e l'abnegazione di una vera staffetta partigiana
"domacia" : in questo caso encomiabile. Finalmente una
doccia e via a San Giorgio a mangiare , bere e ancora bere. Stanchi
a dormire.
Domenica 29/10/02 sveglia con le gambe di legno tipo Pinocchio
, fa freddo colazione abbondante e via verso il Pusti Gost lungo
una bellissima sterrata con rampe dure all'inizio e poi un fantastico
falsopiano con panorami mozzafiato sulla val Raccolana e i Musi.
Circa 12 km , poi letteralmente imboschiamo le bici e proseguiamo
alla meta finale il bivacco Igor Crasso , che raggiungeremo in
un'oretta vispa vispa di buon cammino. Foto di gruppo , merenda
e vuotamento del "Patriot" portato fin lassù
come degno brindisi per il coronamento di un altro piccolo grande
sogno. Bravi muli , viva der President. In fede Barba Fosilovic'
Vulkan Kommissar.