Gruppo Vulkan

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TRIESTE > JALOVEC

...con una mano batto questa lettera e con l'altra mi cospargo di unguenti e balsami dopo quest'ultima leggera escursione vulkan sul Monte Jalovec raggiunto in biciletta da casa. Siccome queste assonnate gite stanno annoiando , qualcuno ha pensato di aggiungere un po di pepe cambiando all'ultimo la via di discesa dalla vetta del Jalovec facendo gridare di gioia i partecipanti e beccandosi così una scomunica ufficiale, 2 anni di pedalate forzate sulla GULAG 2008, e infine offrirà una cena a tutto il gruppo compresi i cani.
Ma andiamo per gradi , sabato mattina alle 06 la prima frazione della STAFFETTA DEL PIFFERO , composta da Steve, Dureto e Zagolo parte con rotta conosciuta solo da Stipe ma con meta finale Caporetto.
Alle 08 il presid. ritorna dal lavoro, si mette alla guida del furgone, pesantemente armato per l'occasione, e parte sgommando per raccogliere il resto dei partecipanti, ovvero : Barbara, Oracolo, Fox e Kalas. Alle 1100 ci ritroviamo tutti a caporetto per cambio frazionisti.
Qua avviene il fattaccio. El povero Zagolo, vecchio grottista e alpinista, da anni milita nelle file dell'Ulisse che fa un'altro tipo di attività. Viene sospettato di spionaggio e con l'accusa di alto tradimento viene processato direttamente dal tribunale del popolo Vulkan e condannato. Il Commissario Barba Fosilovic gli taglierà le gomme e i cavi dei freni. Lasciato Angelo agonizzante per terra, coperto solo da cartoni di Lasko Pivo, la staffettta riparte con Riki, Kalas e l'Oracolo che pedalano vorticosamente. Andrea è particolarmente felice perchè è in sella alla Bolsevik 2005 , concessagli dal presidente. A notevole velocità oltrepassiamo Soca e ci ritroviamo con la deplorevole logistica ( Amici ! in tanti anni , mai visto una roba simile!), buttiamo le bici a terra e ci lanciamo nell'Isonzo esibendoci in clanfe scomposte. Tanto scomposte da perdere l'orologio...!! Inutili sono risultate le ricerche, orcodiavolo !
Ripartiamo e in 3/4 d'ora raggiungiamo il rifugio "Koca pri izviru Soce" già prenotato dalla nostra traduttrice Elena. E qua, scusate, ma devo spendere un due parole perchè sarà già la quarta volta che ci succede la stessa roba.
Arriva la gestrice e ci domanda se vogliamo mangiare carne o pesce. Io mi volto di scatto e urlo : " ..ma pesse , naturalmente ! àstisi , dentài , riboni e babinje ! quelchexè ! " , e ela ne ga portà quel che iera.
Iera una forellen de 13 x 5 cm con 2 patate lesse e un poco de verde per contorno, e per finire una bella fettona de torta grande come una manopola de bici !! savè cossa che gavemo fato ? semo 'ndai fora , gavemo ciolto la merenda in furgòn e gavemo continuà a magnàr imperteriti !! e bevendo trapa! La serata si è conclusa col concerto dato dall'Oracolo di podgorje , che dopo l'incidente alla Ts - Zagreb, non russa più , ma alterna apnee da 10 minuti a urli scomposti a squarciagola. Semplicemente mortale , Ciò !
Alle 05 30 veniamo svegliati di scatto dal Commissario che non ha chiuso occhio e quindi è nervosissimo. In qualche nanosecondo siamo prontissimi e ci lanciamo alla conquista della montagna, solo 1700 m di dislivello per uno sviluppo che racconterò dopo.
Altro fattaccio. Si decide di fare una sosta al rifugio intermedio "Spickom" anche per raggrupparci e aspettare Poldo e Licia che sono partiti da Trieste prestissimo. Ma lo raggiungiamo in 7 perchè l'Oracolo , inspiegabilmente, non dèvia e sinistra ma tira dritto verso la vetta. Più tardi scopriremo il perchè . Il Commissario Pavel Fosilovic, per vendicarsi della notte insonne , ad un bivio, ha girato i cartelli.
Il cielo era coperto, visibilità 32 m., umidità 100%. Le previsioni davano bel tempo. Ma il presidente disse ; " MULI, VIGNIREMO ARSI VIVI, DE TANTO SOL !"
Cosa che poi si è avverata in vetta , raggiunta verso le 12 45. Infatti la nebbia si fermava sui 2400 m lasciando che solo le vette più alte spuntassero dallo strato di bombaso.
A questo punto la discesa avrebbe dovuto essere banale , giù per le ferratine fatte all'andata, ma Stipe ci blocca e ci fa, ci dice : " Muli, volè che inveze femo un anèl , scendemo oltre una selletta, rapido canalòn e se ricongiungemo sula strada zà fata al'andata !" e noi in coro : " e come xè sta strada ??"
e lù in risposta : " Bela ! Zà fata, la xè de ampio respiro!"
Adeso ve spiego cossa vol dir " AMPIO RESPIRO" :
Gavè presente quando uno se sta cagando dosso e le narici ghe se slarga a dismisura, le pupille se dilata dando una visiòn ancora più terificante dela situaziòn ?? Gavè presente ? Eco , questo vol dir. No dovessi dar altri particolari perchè Stipe xè ancora soto processo. El xè ricorso in apello, el comissario xè benevolo ma mi voio una puniziòn esemplare : La crocifisssiòn sula porta dell'Alpina , con muso sul legno e le braghe calade !! " vederè!
La discesa AMPIO RESPIRO iera zò per una parede de 150 m, inclinazion de 75 °, secondo e terzo grado de dificoltà, senza asicuraziòn , con solo dei spuntoni de fero infissi nela roccia. Praticamente in libera.
La fazo curta e ve digo solo che semo ancora tuti vivi; Stefano ancora per poco.
Bon , adeso ve lasso che vado un salto ale terme. El prosimo apuntamento ? La traversata Trieste - Ciesa dei S'ciavoni, rusando col'ombrela sule ringhiere, sete giri a destra e sete a sinistra!
PERTECIPANTI :
RIKI, STEVE, KALASNIKOV , FOX , DURETO , BARBARA, ORACOLO, POLDO , LICIA E LA SPIA ZAGOLIK !!

a presto riki ( quel che ghe fa mal le gambe)
.

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Granfondo del Mirtillo Rosso - Ottobre 2008

Nottetempo, correva l'alba del 17 ottobre 2008, due vulkan sprezzanti del pericolo e consapevoli che il loro gesto li avrebbe portati davanti al "tribunale del popolo vulkan" per attività non autorizzata causa il concomitante convegno di cicloescursionismo al parco dell'Aveto (GE), sono partiti per una missione segretissima alla volta dell'Appennino Tosco-Emiliano – incontro massonico sul tema "Il mirtillo rosso è sempre così rosso come dicono o l'effetto serra lo ha imbrunito ?"

Messi sul chi và là da molteplici avvistamenti de crescite spropositade a macia de leopardo de questa pianta, due Vulkan xè partidi da Trieste con direzione Fanano per incontrarse con altre delegazioni miste interessade a questo fenomeno.

Durante el tragitto in macchina l'ispettore Paul, ingegnoso ideatore, gà pensà ben de pianificar un percorso ad anel che coverzesse tutte le zone da cui iera rivade tutte stè segnalazioni (ca.100 Km/q. de territorio)

Primo tratto, da Fanano proseguindo per Lago Pratignano – Corno alle Scale – Lago Scaffaiolo – Passo della Croce Arcana fino a terminar all'Abetone, su suggestivi percorsi pedalabili su sentieri e strade forestali ben battude e segnalade, con qualche tratto a piedi, e bellissimi passaggi in cresta (1600-1800 m.) pecà per le foschie basse che impediva un vista esagerata sul mar Tirreno e relative isole.

El giorno successivo invece xè stada l'apoteosi del mirtillo rosso scovà in crescita rigogliosa sora i 1700 m de quota, e per analizzar e degustar stò particolare fenomeno xè stà scelto un percorso che partendo dall'Abetone ne gà portà verso Lago Nero – Lago Piatto – Passo de Annibale (1800 m vara tì dove sto mato xè passà con tutta la pianura che'l gaveva intorno !!!) – Foce a Giovo - Strada Ducale – Fiumalbo – Pian Cavallaro - Monte Cimone – Fanano, tra sentieri a mezza costa su crinali, strade forestali, tratti a piedi lungo le creste di tratti di dorsale appenninica ed antiche strade d'epoca ducale.

L'incontro con le altre delegazioni alla fine no se gà realizzà per un arguto depistaggio ordì dal diabolico Ispettore Paul a sua volta venuto a conoscenza de un complotto architettado ai nostri danni e che saria stà portà a compimento mediante una imboscata in alta quota da cellule oriunde …. xè incorso indagini approfondide.

Durante el persorso de depistaggio nonostante tutto gavemo osservà ma soprattutto assaporà ma per dirla in breve se semo scafadi vergognose quantità de mirtillo rosso !!!

La perlustrazione dell'ampio territorio ha portato a coprire una distanza complessiva di ca. 120 Km. in due giorni per un dislivello complessivo di 3700 m.

Un personale ringraziamento all'Ispettore Paul, perfetto organizzatore e pianificatore del giro.

Il narratore
Lashni KaKov

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Dolomiti Superlight

Ciao a tutti. Di seguito due parole sulla bella gita nelle Dolomiti
organizzata da Lele nel week end del 21-22 giugno:

Sabato 21 giugno: giro di 102 km ed oltre 2600 m di
dislivello lungo il percorso della famosa Dolomiti Superbike, esclusa
la salita finale da Versciaco a Piazza San Silvestro.
Il tour si è
quindi svolto sul percorso ridotto Villabassa - Prato Piazza - Carbonin
- Dobbiaco - San Candido - Rifugio Baranci - Sesto - Bagni di Moso -
Croda Rossa - Passo Monte Croce - San Candido - Villabassa. Uno
stupendo sole ci ha accompaganto per tutta la giornata, la prima di
vero caldo estivo dopo le abbondanti piogge delle settimane precedenti:
la pedalata è stata naturalmente effettuata ad un ritmo ben diverso da
quello della gara che si svolge sullo stesso itinerario e non sono
mancate lungo il percorso le necessarie soste "tecniche" (rifornimento
di luppolo ed altro...), tra cui il pranzo al rifugio Baranci, le cui
calorie sono poi tornate utili per affrontare la successiva dura salita
alla Croda Rossa.

Domenica 22 giugno: altra giornata con condizioni
meteo pressochè perfette e giro tranquillo, in parte su asfalto, di 32
km per 800 m di dislivello che da Villabassa, attraverso le frazioni di
Ferrara e San Vito, ci ha portato fin sulle sponde del lago di Braies e
da quì in Val Foresta. Tappa pranzo memorabile presso l'omonimo rifugio
e quindi rientro a Villabassa, raggiunta con una veloce discesa al
termine della quale non poteva mancare l'ultima birra nella piazza del
paese prima del rientro a Trieste, avvenuto in serata.

Per il
pernottamento davvero ottima la sistemazione trovata da Lele, in
confortevole appartamento a breve distanza dal centro di Villabassa ma
in posizione defilata ed assolutamente distante da qualsiasi genere di
rumore: particolarmente piacevoli poi le serate a cena presso il
ristorante-pizzeria dell'Acquafun di San Candido dove in compagnia
degli altri presenti abbiamo potuto seguire un paio di belle partite
dei campionati europei di calcio anche se, a dir la verità,
l'attenzione, più che al maxi schermo che proiettava le immagini, era
rivolta alla bella cameriera bionda di origine ceca che serviva ai
tavoli!
Partecipanti: Daniele "Caligher" Rubesa, Ferruccio "Feru"
Perini, Giovanni "Sbregacredenze" Moretti, Paolo "Maciste" Mazzoli e
Roby "Athos" Puccioni.


 

Il mio più bel incubo-Jadranska Magistrala l'inferno che io chiamo casa

Ciao ragazzi complimenti per la Vostra missione Pireneica,io invence i giorni
29/30/31/05 ho scelto un itinerario più vicino e più assolato (temp max 41°)
percorrendo da Trieste a Dubrovnik fedelmente e sudatamente i Km 676 della
Jadranska Magistrala
1° giorno Trieste Zara partenza ore 04 artiivo ore 18 Km
301
2° giorno Zara Devnik partenza ore 07 arrivo ore 18 Km 254
3° giornoDevnik
Dubrovnik partenza ore 05 arrivo ore 10,45 Km 121
Rngrazio comunque lo
sponsor....il Ministero dei Trasporti Croato che mi aveva conferito l'incarico
di contare le pietre miliari mancanti .....si in effetti go ciapà saiii solo
in testa
Ciao a tutti Voi sperando di vederci preso in qualche fresco e non
fangoso sentiero


 

Bike , sci , ciaspe , sci alpinismo da Trieste alla vetta del Pic d'Aneto la cima piu' elevata dei Pirenei dall' 25 Maggio al 01 Giugno

ETIMOLOGIA:

L'origine del nome non è certo , potrebbe derivare dal verbo greco peiro che significa infilzare, alludendo alle cime della catena montuosa che "infilzano" il cielo. Secondo un'altra teoria il nome deriverebbe dalla ninfa Pirene che , rapita da Eracle , partorì un serpente. Pirene, spaventata, scappò sui monti (identificati con i Pirenei) dove morirà divorata dalle bestie selvatiche. Eracle, rattristato, darà a quei monti il nome della sua amata.

 

CARI VULKAN, SIMPATIZZANTI

 


ieri , domenica, alle 09 30 , il VULKANKOMPRESSOR è rientrato alla base dopo 22 ore di viaggio da Benasque , Pirenei Centrali, a Trieste , passando per Carcassonne.
Questa tranquilla gita cicloalpinistica , in puro stile vulkan, ha portato il gruppo dalla cittadina di OLOT, a pochi km a NW di Girona, al paese di Benasque, sotto il Pic Aneto, dopo 334 km in Mountain bike ( e 6600 metri di dislivello ) pedalati naturalmente sotto la pioggia. Al nostro passagio i fiumi straripavano, le trade si allagavano e le cascate cascavano. Per la logistica avevamo il furgone del Trieste Waterbike Team che guidavamo una trentina di km a testa. Molte le persone che fermandoci ci chiedevano : " Ma què es WATERBIKE? e la nostra laconica risposta era sempre quella :" E' un nuovo stile sportivo, si aspetta che piova e ci si mette in sella, se fa bel tempo ci si ferma" che monade !
Al secondo giorno in bici abbiamo fatto un passo , Coll de Canto, di 27 km , con nebbia e pioggia. Verso il ventesimo kilometro, con l'infinita salita che si perdeva nella nebbia davanti a noi, abbiamo creduto di avèr trovato il Monte Analogo di Daumal.
Invece no , abbiamo solo scollinato coperti di licheni e muffe pirenaiche. Comunque siamo riusciti anche a prendere un po di sole il giovedì che abbiamo sfruttato per una ricognizione alla base della montagna con annesso pic-nic e spettacolo di cabaret a cura della Caggiafà-Zitronen Company. E qua è successo il fattaccio ; mentre stavamo organizzando la giornata dell'ascesa all'Aneto vediamo un gruppo di spagnoli che scendevano verso il parcheggio del parco con gli sci sullo zaino. Subito Poldo e Dureto gli vanno incontro e domandano : " Si può fare con gli sci di alpinismo?" , e alla loro risposta affermativa i nostri si sono precipitati in un negozio di articoli sportivi per affittare 5 paia di sci , pelli di foca , scarponi, 2 paia di ciaspe e ...basta. Se fate bene i conti noterete che 5 sci e 2 ciaspe fanno 7 , e noi eravamo in 8 ! Ne manca uno . Chi xè el mona che se ga fato 1500 m. de dislivel in su, altretanti in zò per quasi 20 km de svilupo con solo i RAMPONI AI PIEDI? Go ancora un poco de pudòr e ve lasso a voi la risposta che troverè guardando le foto.
Quindi si arriva al venerdì, partenza dal furgone alle 5 45 , prima parte del monte con neve dura, progressione veloce, morale alto, un'alba stupenda e panorama mozzafiato. Ma poi si scollina attraverso una stretta selletta e davanti a noi si apre lo spettacolo dell'Aneto , imponente e lontanissimo , raggiungibile solamente percorrendo kilometri di traversi su pendii all'apperenza ghiacciati ma in realtà coperti di granita molliccia. Insomma , chi aveva gli sci e le ciaspe ha fatto una faticaccia, e quello coi ramponi lasciamo perdere. Verso mezzogiorno sono arrivati in vetta i primi e alle tredici gli ultimi due (m. 3450). La nebbia e una leggera nevicata ci ha fatto desistere dall'organizzare una merenda. La discesa nella nebbia ci ha riservato qualche attimo di suspence ma poi si è aperta e i nostri sciatori si sono scatenati in evoluzioni atletiche. Anche gli altri tre coi ramponi, che hanno preferito scavare un tunnel nelle neve piuttosto che progredire con la neve alle ginocchia. Gran finale , gli ultimi kilometri in fondovalle come gli abbiamo percorsi ??? MA NATURALMENTE SOTTO LA PIOGGIA !!!
Insomma , per concludere, un bel massacro ma anche una bella soddisfazione ! Tutto ha funzionato a meraviglia, tutti hanno dato il massimo, un grazie al Waterbike team per il furgone, un grazie al Servizio Meteo Spagnolo che è sempre stato dalla nostra parte e una grazie all'Uomo Mascherato che , occultando la paleria della nostra tenda, ha fatto sì che dormissimo ogni notte in un bungalow, al caldo, invece che in tenda , nel fango.
Un grazie anche alla CIDRERIA DE ASTURIAS che al ritorno dalla vetta ci ha offerto una bevuta !
Hanno partecipato : Riccardo Segarich, Raimondo Durin, Paolo Del Core, Claudio Stori, Stefano Travisan , Paolo Benci, Tommaso Gualaccini e naturalmente:
Caggiafà Zitronen detto anche Massimo Baxa.

a presto Riki

Comunicato stampa:

Si è appena conclusa con successo la veloce puntata ciclo-alpinistica del gruppo Vulkan sui Pirenei spagnoli, culminata con l’ascensione scialpinistica del Pico de Aneto, 3404 m, cima più elevata della catena, dopo oltre trecento chilometri di saliscendi in mountain bike, su asfalto e sterrato attraverso i valichi pirenaici della Catalogna da Gerona a Benasque.

Il gruppo di mountain bikers triestini della Società Alpina delle Giulie capitanato da Riccardo Segarich annovera nelle sue file, fin dalla fondazione nel 2000, sportivi di varia estrazione, dal ciclismo alla speleologia e all’alpinismo, uniti nel voler disegnare e interpretare rotte montane che portino in bicicletta a grandi traversate o alla base di una qualche vetta da salire. All’attivo ciclo-alp da Trieste verso le Alpi Carniche, Giulie e di Kamnik, traversate verso il Velebit e le isole dalmate, Bosnia, Vienna, Praga e Zagabria.

Questa volta, cambiando un trend emozionale che portava spesso e volentieri a Nord Est ed ai Balcani, Riki Segarich assieme a Massimo Baxa, Paolo Benci, Paolo Del Core, Raimondo Durin, Tommaso Gualaccini, Claudio Stori e Stefano Travisan sono partiti da Olot, cittadina catalana vicino a Gerona, ed in tre dure tappe con avverse condizioni meteo e avvalendosi di un furgone in logistica hanno percorso 334 km superando un dislivello positivo di oltre 7000 metri, raggiungendo la resort montana di Benasque alla base del massiccio della “Maladeta”, parco nazionale che comprende il più vasto ghiacciaio dei Pirenei.
Dopo un solo giorno di assestamento e ricognizione il gruppo ha approfittato di una finestra di bel tempo per salire il Pico de Aneto, 3404 m., per la “Reclusa” e il “Portillon” superiore attraverso il ghiacciaio, scendendo poi, sci ai piedi, i 1400 metri del versante Nord Est ancora abbondantemente innevato.

Per il futuro sono già in cantiere altre rotte che dirigeranno presto le ruote dei “vulcanici” triestini ciclo alpinisti verso nuovi obbiettivi.

 


 

 

 

 

 

Bike e non solo in ALBANIA dall' 11 al 15 Maggio 2008 - Edi,Poldo,Mauro,Tom

- Da Kopilnik, sul lago di Scutari, avvicinamento in mtb alle remote "Bjeskhet e Namuna" letteralmente "le montagne maledette", ovvero le cosidette Alpi albanesi (Prokletije, in serbocroato) prima per la valle di Boga, bloccati dalla neve al passo Qafa Therthores, poi, tornando a Scutari per la valle di Prekal e, oltre il passo di Kir, verso Theth e Okol, fino a fondo valle, q.930, sotto la spalla glaciale del Qafa Pejes, antico e ardito valico verso il Montenegro.



173 km in tre tappe di cui 140 su sterrati terribili al limite della ciclabilità, 3350 metri il dislivello positivo, 2870 quello negativo, 12h 45' totali alla media di 13,56 km/h. Pick-up fuoristrada di appoggio e logistica totale.



- Approccio e ricognizione in assetto podistico con salita veloce al Qafa Pejes (q.1700) e al bastione sopra il circo glaciale sotto il Maia e Paplukut (q.1804) per individuare il percorso di salita al nascosto Maia e Jezerces, 2693 m., vetta più alta del Prokletje e seconda cima dell'Albania. 6 km, + - 928 m., 2h



- Lungo avvicinamento e salita alpinistica in ambiente ancora invernale all'anticima ovest del Maia e Jezerces, 2509 m., rinuncia agli ultimi 184 metri che ci separano dalla cima principale per l'oggettivo pericolo di distacchi nevosi,
16 km totali, + - 1880 m., 9 ore.



Poldo, Rilke, Touille & Geko

 

 


Bike & Ski sui SibilliniBike & Ski sui Sibillini

Non l’hanno ancora capita i nonni, che quando ci propongono la possibilità di accudire i ns pargoli per un paio di giorni,noi stiamo già partendo con dentro il furgone: bici, sci e roba per arrampicare.Si va tra Umbria, Marche e Lazio a causa delle recenti precipitazioni nevose.

Il primo giorno però restiamo a fondovalle (acclimatamento) e percorriamo con le bici un anello di circa 25 km che con partenza da S.Anatolia di Narco porta sui colli sopra Spoleto e ridiscende nella valle passando per la bellissima ex ferrovia Spoleto-Norcia.

Una galleria rettilinea di circa 2 km, ponti sospesi e addirittura gallerie elicoidali ci riconducono sul fondo della Valnerina.

Da citare assolutamente per chi passa vicino a Ferentillo l’agriturismo Poggio delle Rocche: ottimo cibo ad ottimi prezzi.

La sera saliamo di quota (e scendiamo di temperatura), pernottiamo al Rif. Colle Le Cese, sul confine tra Sibillini e Colli Reatini.

Da giorni quì l’alta pressione è accompagnata da un mare di nuvole che copre il sole, ma basta spostarci a Nord di 10 km, e raggiunti i Piani di Castelluccio di Norcia siam pronti per una gita di sci appeninismo coi fiocchi: Con un gran sole e con una super neve primaverile puntiamo alla cima del Monte Abuzzago (ca 1600 m) dal quale per il canalone di S. Lorenzo salgo in cima al monte Argentella situato tra Monte Vettore e Monte Palazzo Borghese.

Se il buon giorno si vede dal mattino il 2008 scialpinistico si preannuncia piuttosto bene.

Roby e Chiara

Cliccate qui per le foto della gita

 


 

Alta Pusteria 20-21-22-23-24 Aprile

CARI VULKAN, SIMPATIZZANTI, AMICICI
per le vacanze pasquali siamo andati, noi e i Dusty, a cercare un po di neve in Pusteria , e lei ci è venuta incontro. Quattro giorni di nevicata !! Però siamo anche riusciti a beccare la luna quasi piena sotto le Tre Cime e il Cristallo, era il giorno 20. Poi ci siamo spostati in Lesachtal , a Obertilliach, e abbiamo passato tre giorni di sci di fondo veramente intensi, con anche una gita di scialpinismo fatta da Dusty e Marco. Non ha mai smesso di nevicare ! Del resto si vede dalle foto.
Picolo anedoto : apena rivài in Pusteria me compero, finalmente, un pèr de sci de fondo che i và soli. Fortemente smanioso de provarli , e visto che iera le 17, me dirigo verso Cima Banche, e atraversando Dobbiaco un personagio locale noto , ala guida dela sua Audi, tirando una retro me centra el camper !! Orcodiavolo! digo scendendo, e me trovo davanti tre de lori , ùn più carigo del'altro. Insoma , per farvela curta, dopo un'ora e passa de discusiòn, l'intervento dela polizia e dei Kaiserjager, son rivà a farghe firmàr la constataziòn amichevole e farghe metèr via i 120 euro che secondo lui bastava per i danni. Ma intanto el sòl iera calado e no ne xè rimasto altro che andàr a far foto al Lago di Landro. Andriana se ga scadenà!
Altro picolo anedoto : in una discesa discesosa el mulo Dusty me inseguiva zigando : " TE CIAPOOO !!! " e tutintùn go senti un SCAPLONFF ! e subito dopo una nevigada de vetroresina. iera dei sùi Morotto che se ga spacà. Nissùn comento.
Anche voi , no stè ridèr !!

 


Riki