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Trieste – Zagabria
ovvero Giovedì 17 maggio : Basovizza
ore 7 puntuali come sempre alla ricerca di un bar , tempo ottimo , per
il momento , morale alle stelle . Caffè di rito e poi foto ricordo
al laghetto ,non resta che partire . Passato il confine si pedala chiacchierando
spensierati , si passa Divaca arrivati al km 13 “crack”
: la sfiga colpisce l’Oracolo di Podgorije , gran botta a 30km/h
con rottura di casco e sangue a cottimo ! Scena alla Dario Argento con
Roby disteso a terra semincosciente in un lago di sangue , senza perdersi
d’animo organizziamo gli aiuti necessari attivando polizia ,croce
rossa e Adriana . In un’ora tutto e risolto con Roby spedito a
Cattinara , Adriana che recupera la bici dell’amico infortunato
e Paolo Benci che rinuncia alla gita molto altruisticamente per assistere
Roby in ospedale . Ripartiamo in 11 con il morale sotto la sella con
un andatura guardinga ,poi con il passare dei km il “morbin”
ritorna e abbastanza velocemente arriviamo a Ilirska Bistrica per proseguire
poi fino aVrbovo dove ci concediamo una giusta merenda a base di “crudo
“ e birra Lasko . Il cielo intanto si annuvola , paghiamo il conto
e via a Zabice dove comincia lo sterrato e la pioggia che ci accompagnerà
con varia intensità fino a Babno Polje . Indossiamo le giacche
impermeabili e avanti a testa bassa stringendo le chiappe e i denti
. Pioggia e solo pioggia e neanche una casa per ripararsi un po’
; grazie alla prospezione fatta con Athos riusciamo ad imbroccar tutti
i bivi e a sveltire un po’ la progressione , comunque fa freddo
anche perché c’è sempre da aspettare uno che pensa
di esser in gita a Bale Vale … . A Bela Voda una provvidenziale
tettoia ci permette di cambiarci d’abito e riscaldarci un po’
specialmente le mani e i piedi . Poi il maltempo si attenua e arriviamo
a Babno Polje . Sosta d’obbligo nell’unico locale del paese
dove ci trasformiamo nell’attrazione del giorno sotto gli occhi
esterrefatti dei pochi avventori e dell’anziana ostessa che si
mangia con gli occhi il nostro Caio . Il tempo si mette al bello per
cui passiamo il confine con la Croazia andando a Prezid , ancora una
salita dove veniamo raggiunti da Adri e Manu e poi eccoci al passo di
Kozji Vrh alla locanda “Kod Marte” nostro posto tappa odierno
. Non resta che lavarsi e cominciare una cena condita dal buon vino
e dalla cattiva notizia che Sara è stata investita sulle strisce
pedonali da un taxista distratto . Se non è una giornata sfigata
questa … anche perché a questo punto il Kommissario e Athos
non hanno la possibilità di rientrare in auto ! Ironia della
sorte perché hanno ideato il percorso e sono gli unici a conoscerlo
… , cerchiamo una soluzione e mentre qualche testolina gira a
vuoto il buon Wally risolve tutto grazie al suo camper , se non è
questo gioco di squadra ! Bene possiamo riprendere le libagioni per
poi accomiatarci da un Presidente moltooo commosso che ritorna a Ts
con Adri e Manu . Venerdì 18 maggio : sveglia
e merenda abbondante , tiriamo fuori le bici dal bunker ed iniziamo
la tappa con il bel tempo e un vento moderato ma “frescolino”
, in pochi km siamo a Parg e da lì comincia la discesa a Cabar
dove entriamo nel canyon della Cabranka , andatura veloce visto che
siamo in leggera discesa fino a Zamost dove per rientrare in Slovenia
dobbiamo fare al confine un permesso speciale di transito , le formalità
burocratiche ci fanno perdere una mezz’oretta e quasi anche 2
componenti del gruppo ( indovina chi ? )che si erano messi a far commenti
sulla poliziotta slovena senza saper che parlava benissimo l’italiano
… della serie “ Italian do it better : ma cosa ? Bianche
o figurini … ! ” . Ora siamo nel canyon della Kolpa e lontani
da casa e dal Presidente iniziamo a respirar l’irresponsabile
aria dello spirito anarchico della gioventù di un tempo . Percorso
abbastanza in piano , a parte un paio di rampe , in una natura stupenda
: al nostro fianco scorre il fiume dai colori smeraldini , ai fianchi
boschi verdissimi e sopra di noi un cielo limpido e azzurro . Si pedala
volentieri arrivando a fare 65 km abbastanza agevolmente passando Brod
na Kupi e arrivando a Dol dove ci fermiamo per far merenda . Sì
ma dove visto che è tutto chiuso ? Una provvidenziale “trgovina
/pekarna” itinerante ci sazia grazie a degli ottimi burek con
carne e formaggio , poi arriva la padrona del bar e dei tavolini che
abbiamo occupato per il giusto riposo e così ordiniamo le solite
razioni di te schiumoso alias birra Lasko . Il sole a piombo , la birra
e il cibo balkanico modificano gli animi rendendoli insensibili alle
esigenze cinematografiche : scatta l’ammutinamento del Kolpa !
W Vulkan . KP BF
Adriana Matjak – “
la donna piu’ forte del mondo” : riesce da sola a smontar
la bici dal portapacchi … !
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