Gruppo Vulkan
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Mitica traversata scialpinistica nel "grande nord" dalmato da BaŠke OŠtarije al Šatorina (1625 metri) e ritorno, pernottando alla solitaria Kugina Kuca.

Condizioni di innevamento incredibili, con gli sci ai piedi dal posteggio (Hotel Velebno)!

sabato 18: partenza da Ts alle 4, arrivo al Velebno alle 8, kapuzino, partenza alle 8.40, cielo nuvoloso e deboli fiocchi.
percorso: Velebno (922) - Premuziceva staza - q.1050 - Dabarska kosa (q.950 -1h30') - q.900 - piana sotto il Bacic kuk (3h20') - bivio Gospic - Kugina kuca (q.1180 - 6h20')


note: portale nord del tunnel sotto il Kukaline ostruito da neve e liberato dagli arditi, pala e bastoncini alla mano, in brevissimo tempo. Tracce di un piccolo Yoghi tagliano la strada risalendo da Ravni dabar verso il Visibaba. Qua e là profonde tracce di cervo si perdono nelle doline.
A Kugina kuca, infaticabile, dopo aver liberato con vigorose badilate l'accesso alla zimska soba, il Kommissario politico Vulkan nonchè Gran Mogol ragionier Barba Fossilovich, sfregando due esili e umidi bastoncini, accende nello spargher della cascina un fuoco perpetuo che farà salire la temperatura interna a 5°c rendendola calda e accogliente. La grappa dalmata farà il resto.
temperatura esterna -4, leggera nevicata notturna.
Nella notte agitata dei trappers appaiono in sogno i severi numi del Velebit, sul tavolaccio di legno a scacciare il malocchio e a vegliare il sonno dei giusti, il piccolo busto bronzeo del president Segarich.

pensiero: Velebit ciol, Velebit dà

Domenica 19: gli arditi alle 6 sono già operativi, Il criceto del Velebit in men che non si dica abbandona il giaciglio di paglia e con vigorose alitate attiva la fiamma scaldando il morale della truppa.
Partenza alle 7:30, alle 8 in punto da oriente uno splendido sole sorprende e stupisce il manipolo esaltando la spolverata notturna, accendendo la timida galaverna dei faggi, sottolineando gli imponenti contorni del Šatorina, apparso improvvisamente dietro ad una curva, e i suoi pennacchi di neve ventata.
Velebit ciol, Velebit dà.
La risalita nel bosco richiede già l'uso dei rampant, poi un bel traverso ci porta proprio sotto l'aperta piramide sommitale. Gli ultimi metri regalano panorami sempre nuovi sul nostro Canada privato, Il grande nord a mezza giornata da casa.
Gli eroi piantano la bandiera Vulkan alle 9.20 ora locale tra lacrime di commozione e strette di mano: L' Everest del Velebit è raggiunto; al posto dell'ossigeno una meritata calippata di Drum.
A 360° un orizzonte di neve vergine, cime accidentate, anfratti, doline e boschi si perde verso la Bosnia o verso Pago e l'Adriatico. Ancora più a ponente, incredibilmente nitida contro l'azzurro cielo invernale, la sagoma innevata del Gran sasso.
La discesa dei primi 300 metri è entusiasmante tra croste di neve ventata e successivamente pendii trasformati. Polvere e stupenda sciata anche nel fitto bosco successivo fino alla radura di Satorinski doci.

Kugina kuca - Satorinski doci (q.1250) - Šatorina (q.1624, 1h 50') - Kugina Kuca (3h 10')
Ritorno da Kugina kuca al Velebno in 4h 40')

tempo totale 14h 10', km 54, disl + - 950m. c.a.

66 cc di "Velebitska", la birra di Gospic con l'acqua del Velebit, è il sapore intenso della nostra cavalcata.

Poldo e Fox